“Il successo del biogas dipenderà solo da quanto il mercato ci saprà credere ed investire. Noi ci crediamo e già ci stiamo investendo. Ma non possiamo essere i soli”. Sul futuro dell’autotrasporto, Mario Ambrogi ha le idee chiare. La nostra intervista al fondatore di LC3 Trasporti, la prima azienda italiana ad utilizzare veicoli a LNG (gas naturale liquefatto) e leader nel settore del trasporto sostenibile.

 

LC3 Trasporti, pioniera dei camion a LNG

Nata nel 2009, LC3 Trasporti si è distinta da subito sul mercato per l’attenzione alla mobilità alternativa.

“Nel 2011 iniziammo a lavorare sulle motorizzazioni a LNG, ottenendo subito l’interessamento e il supporto di Iveco – racconta Ambrogi – Arrivarono così i primi prototipi di camion Iveco a LNG e, insieme ad Eni, anche il primo distributore a metano liquido in Europa presso la nostra filiale di Piacenza. Lo inaugurammo nel 2014, insieme all’attivazione dei primi 5 veicoli LNG in Italia”.

Adesso LC3 Trasporti ha diverse filiali con mezzi a metano liquido e una flotta di gruppo in continua crescita.

Su 320 mezzi, abbiamo 180 veicoli a LNG. Nel 2018 abbiamo inaugurato due nuovi distributori LNG, a Gubbio e a Piacenza. Inoltre sempre a Piacenza abbiamo realizzato il primo distributore in Italia di azoto liquido per il raffreddamento dei semirimorchi Frigo”.

LNG, vantaggi per i trasporti e per l’ambiente

“Per primi abbiamo creduto e investito nella tecnologia LNG come soluzione concreta per la transizione ecologica dell’autotrasporto merci su gomma” prosegue. Una scelta pionieristica che rappresenta un valido modello energetico per vincere la sfida dei cambiamenti climatici e migliorare la qualità dell’aria.

“Dal 2016 ad oggi i nostri truck a LNG hanno percorso oltre 40 milioni di km. Rispetto a una flotta a Diesel Euro 6, abbiamo abbassato del 15% le emissioni di CO2 (addirittura del 95% se il mezzo è alimentato a biometano); del 70% gli ossidi di azoto (NOx); e le polveri sottili del 95%. Inoltre i moderni motori a gas naturale liquefatto arrivano a un’autonomia di 1500 km, con prestazioni paragonabili a quelli motorizzati in modo tradizionale”.

Lo stato dell’arte della mobilità a metano

In Italia il parco circolante dei mezzi pesanti è rappresentano ancora da più del 50% di Diesel o benzina Euro4 e inferiori. Invece già l’8,5% dei mezzi pesanti va a metano, ma – spiega Ambrogi – molto è ancora da fare.

“Allo stato attuale LC3 Trasporti non può convertire a metano, come vorrebbe, il 100% delle sue flotte. Questo perché, nonostante siamo il primo paese in Europa per numero di distributori, sulla rete molto c’è ancora da fare soprattutto al Sud. Il discorso però vale anche per l’Europa dove il Corridoio Blu, progetto per il trasporto pesante a LNG di cui siamo tra i primi partner, è finora realizzato solo in parte”.

Mobilità a metano, LC3 trasporti: servono scelte forti

Regole chiare e infrastrutture. Per LC3 Trasporti è questa la ricetta per implementare il mercato italiano della mobilità a metano.

“Rispetto a Paesi come la Germania, in Italia le regole sono finora state contraddittorie. Pensiamo solo ad alcune limitazioni ancora imposte ai mezzi a metano; o al sistema di incentivi, che è una vera e propria lotteria con poche certezze per le aziende. Chiediamo un intervento strutturale, che vada ad incidere positivamente anche sulle infrastrutture. I recenti scioperi in Francia hanno svelato una volta di più la dipendenza dell’Italia, nell’approvvigionamento di LNG, da centri come Marsiglia, Barcellona e i porti olandesi. Fanno ben sperare in questo senso i progetti per i primi due centri di stoccaggio italiani (a Livorno e Ravenna) e lo sviluppo dei distributori self service di metano”.

LC3 Trasporti, il futuro dice biogas liquido

Il futuro di LC3 Trasporti passa dal biometano.

“Da inizio 2020 abbiamo attivato un progetto di economia circolare per Lidl, con Edison come fornitore di energia e con mezzi Iveco; la prima flotta di 14 veicoli a biometano compresso (CNG) è già su strada. Prevediamo che per il 2021 siano pronti i primi impianti di produzione di biometano. Per allora, la produzione italiana complessiva sarà ancora insufficiente a coprire il fabbisogno potenziale, ma ci sono dei progetti importanti in loco e anche al Sud. Ci sembrano invece più in là nel tempo le soluzioni miste elettrico/idrogeno, perché anche in questo caso mancano le infrastrutture. In questo quadro, l’LNG per anni sarà ancora la soluzione più praticabile e a portata di mano per operare una scelta ecologica della mobilità. Quando sarà poi disponibile il biometano liquido, avverrà la vera svolta”.