Grande impegno sulla produzione di bio-LNG e la ricerca orientata sui sistemi Power-to-gas. Ecco come un’azienda leader mondiale si prepara alle sfide che l’attendono. Ne parliamo con Marco Possenelli, responsabile del Business Development LNG di SIAD Group.
SIAD Group, 90 anni e 40 brevetti
Fondata a Bergamo nel 1927 e da sempre proprietà della famiglia Sestini, SIAD Group (acronimo di Società Italiana Acetilene e Derivati) è uno dei principali gruppi chimici italiani.
“Con sedi in 18 Paesi nel mondo e diverse società, siamo attivi nei settori Gas tecnici, Engineering, Healthcare, GPL e Natural gas. Una profonda diversificazione, di business e geografica, ci ha portato a una sempre maggiore internazionalizzazione. SIAD nel mondo è sinonimo di sicurezza, autenticità, differenza tutta italiana, con una forte vocazione per la ricerca e l’innovazione tecnologica; il nostro approccio ingegneristico ci porta a rispondere alle esigenze dei clienti tramite il problem solving. Non a caso abbiamo numerosi brevetti in tutti i campi di applicazione”.
Biometano e bio-LNG: l’impegno di SIAD Group
Il costante impegno verso qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente ha portato SIAD Group a sviluppare già da molti anni servizi di management ambientale e produzione di Biometano.
“Oltre ai trattamento di acque reflue e fanghi e gestione di rifiuti industriali, negli ultimi tempi la nostra attenzione si è concentrata sui biocarburanti rinnovabili. Le aziende del Gruppo dedicate all’Engineering hanno portato la loro esperienza e competenza tecnica nella filiera del Biometano interessando l’intera catena di produzione energetica; Tecno Project Industriale con sistemi di Upgrade da Biogas a Biometano, sistemi di Recupero, Purificazione e Liquefazione CO2; SIAD Macchine Impianti con impianti di Liquefazione Biometano e compressori Biogas e Biometano; Tecnoservizi Ambientali con carboni attivi per Rimozione H2S e inquinanti organici; Pentatec con sistemi di Analisi Gas e SIAD con sistemi di Microssigenazione, fornitura gas per Depurazione, Inertizzazione e Liquefazione”.
Solo biometano avanzato
SIAD Group si concentra sulla produzione avanzata, ovvero quella che utilizza i sottoprodotti della tabella del DM biometano e i rifiuti organici e scarti di lavorazione.
“Solo così si raggiunge una piena economia circolare. È poi la soluzione migliore per ottenere la certificazione di origine del proprio biometano e accedere dunque agli incentivi completi. I nostri impianti usano la tecnologia a membrane che è talmente flessibile ed efficiente da essere idonea a trattare tutte e 3 le macromaterie di partenza; scarti e sottoprodotti agricoli e fluidi zootecnici; fanghi di depurazione e scarti di produzioni alimentari; biogas da FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano)”.
Verso il bio-LNG – 1: la comunicazione
Marco Possenelli individua due passi fondamentali per favorire la transizione energetica verso la decarbonizzazione. Innanzitutto, attenzione alla comunicazione.
“Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica su concetti come circolarità economica, recupero e riutilizzo. L’elevato livello tecnologico raggiunto fa sì che gli impianti siano sicuri ed ecologici e rappresentino un passo fondamentale verso la decarbonizzazione. Dalla lavorazione poi oltre al biometano gassoso si produce anche bioCO2, che è utilizzabile in altre lavorazioni e che non viene liberata dalla terra o da fonti fossili. I biocarburanti sono energia rinnovabile e vettori di transizione energetica importanti, poiché un passaggio totale all’elettrico, ad oggi, non sarebbe sostenibile; per soddisfare i fabbisogni, le fonti rinnovabili di energia non basterebbero”.
Verso il bio-LNG – 2: incentivi
Ma non basta. C’è anche bisogno di forti incentivi per facilitare i progetti di produzione di Biometano liquefatto.
“Perché non riesce a decollare il numero di impianti? Non è certo un problema di tecnologia. Le difficoltà stanno tutte negli investimenti. Nessun nuovo comparto di energie rinnovabili può stare in piedi se non agevolato a livello centrale. A maggior ragione se, come in questo caso, coinvolge settori fatti per la maggior parte da piccole e medie imprese. Pensiamo al settore agricolo: gli impianti biogas in Italia sono molti, ma ipotizzare la conversione dalla produzione elettrica a quella di metano è difficile. Figuriamoci fare il passaggio al bio-LNG. Negli ultimi 3 anni abbiamo fatto colloqui con centinaia di aziende agricole o di compostaggio interessate e abbiamo notato questa difficoltà”.
Per produrre biometano agricolo insomma l’unica soluzione è consorziarsi, ma serve una mano anche dal DM biometano.
“Soprattutto per il settore agricolo, l’acquisizione delle materie prime necessarie per la formulazione della giusta ricetta per il digestore comporta una spesa onerosa. Il legislatore dovrebbe riconoscere una fee aggiuntiva per chi investe in bio-LNG. Senza incentivi, gli impianti continueranno ad essere poche unità”.
Il futuro: bio-LNG e Power-to-gas
Intanto SIAD Group si sta muovendo per una sempre maggiore decarbonizzazone sia nei trasporti sia nell’industria.
“Oltre agli impianti bio-LNG che sono entrati in funzione o che stiamo terminando, continueremo le ricerche nell’ambito Power-to-gas. Si tratta di utilizzare energia elettrica rinnovabile per produrre il cosiddetto idrogeno verde che, combinato con ossido di carbonio, crea metano sintetico che può essere immesso nella rete. È un modo per non disperdere energia elettrica e renderla stoccabile, e porta a significative riduzioni di CO2. È una tecnologia già diffusa negli Stati Uniti che non riguarda solo il settore automotive, ma sembra avere ottime prospettive anche nell’industriale”.
O, its a very nice and big industrial area